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Le false credenze sono dure a morire

Ecco alcune delle più famose false credenze e quale impatto hanno avuto nella cultura popolare

“Un errore non si limita mai all’inesattezza intrinseca nell’erroneità della sua natura”. Un semplice errore può ripercuotersi su generazioni, diventando cultura popolare e influenzando usi e costumi.
Sapevate che per l’erronea credenza che una monetina lanciata da un grattacielo potesse essere letale l’allora neonato skyline di New York rischiava di restare isolato in un piccolo quartiere?

Ai primi edifici di altezza vertiginosa nacque tale convinzione e quando venne eretto l’Empire State Building, il più grande dell’epoca, si accese il dibattito.
Fortunatamente la velocità all’impatto può raggiungere solamente gli 80 km/h, contro i circa 1800 di un proiettile.

Monetine a parte, ci sono alcune false credenze che restano impresse nella cultura di un popolo per centinaia di anni. Facciamo qualche esempio:

  • bere alcol ci fa sopportare meglio il freddo! Al contrario, porta ad un abbassamento della temperatura corporea. La sensazione di calore legata alla dilatazione dei vasi ci trae in inganno, un effetto illusorio che rende controintuitiva la vera azione dell’alcol.
  • per regola bisogna bere 2 litri di acqua al giorno! La verità è che non c’è una regola semplice e universale. Il consumo di acqua viene influenzato dalla temperatura dell’ambiente, dalla dieta, dall’attività fisica, dal peso corporeo e da altre variabili.
  • l’acqua frizzante è più dissetante! Per la reidratazione corporea non c’è alcuna differenza tra acqua liscia o frizzante.
  • ogni sapore può essere percepito su punti diversi della lingua! Errore risalente al 1941 frutto di una traduzione errata di un testo scientifico, lo abbiamo capito solo nel 70’. La genetica del gusto ci insegna che la lingua non ha alcuna differenza recettoriale che può influenzare la percezione dei gusti. Le uniche differenze sono legate alla velocità di percezione.
    Spoiler alert: la maggior parte del gusto arriva dal retro palato, dalle sostanze volatili che arrivano nei recettori del naso. Non avrebbe scopo evoluzionistico percepire un sapore allertante in bocca, perchè avresti già avuto contatto con sostanza potenzialmente dannosa.

Ci sono poi quelle false credenze per certi versi dannose, legate molto spesso a una cattiva comunicazione della scienza. Rientrano in questa categoria l’omeopatia, la memoria dell’acqua e “i vaccini che fanno venire l’autismo”.
Quest’ultima è nata nel 1998 dopo che lo scienziato Andrew Wakefield pubblicò uno studio che mostrava la correlazione. Wakefield aveva commesso un terribile errore nella lettura dei dati, tentò anche di ritrattare ma l’informazione, seppur errata, attecchì nelle popolazioni.

Questo evento è un esempio di come, nonostante la conoscenza consolidata possa negare una certa correlazione, quando una notizia fa breccia nelle convinzioni delle persone molto difficilmente ne esce, anche davanti a dati certi.

Ci sono casi, invece, in cui la scienza è arrivata dopo e ha tentato di negare convinzioni errate, non riuscendo a scardinarle. La genetica, ad esempio, ci dice che non esistono razze all’interno della specie Homo Sapiens. Facendo un sequenziamento genetico non troveremo un gene esclusivo di una popolazione, cosa che invece succede in molte specie animali (cani, uccelli, etc.).

Fortunatamente ci sono anche false credenze innocue, che fanno anche un po’ sorridere:

  • I girasoli, nonostante il nome, non seguono il sole. Non ruotano il proprio stelo per seguire nell’arco della giornata il corso solare. Solamente i boccioli, prima della fioritura, si orientano per cercare la luce, come fanno però moltissime altre piante.
  • I pesci rossi hanno la memoria che dura ben più di pochi secondi, dura invece alcuni mesi. Per insultare qualcuno dovremmo piuttosto utilizzare come paragone un criceto.
  • Per gli amici cinesi, la grande muraglia non si vede dalla luna. A confermarlo è stato proprio un argonauta cinese, che immaginiamo poi sia stato spogliato della cittadinanza.
  • “Usiamo solo il 10% del nostro cervello” è solamente una giustificazione e Einstein non lo ha mai detto!

SPUNTI UTILI

  • Se qualcuno vi dicesse che il multitasking non esiste?!
  • Come si consolida la conoscenza nella società moderna?
  • Il nostro processo di conoscenza sensoriale della realtà può essere fortemente alterato da processi cognitivi chiamati BIAS. Conoscerli è indispensabile!
  • Sapevate che il razzismo non ha nessuna base scientifica?! Vediamo cosa ci dice la genetica delle popolazioni umane.
  • Sapevate che la genetica è un campo di studi più recente di quanto si pensi?! Solamente a circa due decenni fa risale la conoscenza del genoma umano.
  • L’età anagrafica non sempre corrisponde all’età genetica, ecco perché!
  • Il fantastico/terribile mondo della scienza in garage!

Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

Comparso su Agenzia Eventi

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