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Manuale per Smart Cities

Esempi virtuosi di smart cities in Europa che hanno applicato tecnologie come 5G, computer vision, big data analytics, AI.

L’impatto della tecnologia sulle nostre vite continua ad aumentare a dismisura, non riusciamo più a farne a meno. In questo processo incrementale si possono ben distinguere ambiti differenti di influenza tecnologica. Se apparentemente le tecnologie “sociali”, in grado di generare community, rapporti sociali e lavorativi, sembrano le più impattanti, dobbiamo dare il giusto peso alle innovazioni “urbanistiche”, quelle tecnologie che cambiano le nostre città rendendole a misura d’uomo.
Le problematiche urbane da risolvere per migliorare la vita dei cittadini sono molteplici, dai trasporti ai rifiuti, dalla connettività alla sicurezza.

Nel ricorrente European Capital of Innovation vengono presentate alcune delle tecnologie più avanzate messe in campo in Europa. Ciò che emerso nelle ultime edizioni è che tante città europee stanno per raggiungere il traguardo di “Smart city”.

Immagine di wirestock su Freepik

Ginevra, Svizzera.

Con il progetto “Smart Canton” sono stati installati migliaia di sensori per la rilevazione di dati come:

  • il rumore stradale;
  • l’usura dell’asfalto;
  • il tempo impiegato dai cittadini per trovare parcheggio;
  • la durata delle soste e le corse meno impiegate dei mezzi pubblici.

Sulla base dei dati raccolti si sono sviluppate tecnologie funzionali e miglioramenti delle esistenti.
Sensori installati nei parcheggi o luoghi pubblici segnalano all’automobilista i posti liberi, evitandogli lunghe ricerche e stress.
L’analisi sui rumori stradali ha permesso di capire l’impatto che essi hanno su pedoni ed automobilisti, indirizzando in modo specifico gli sforzi per migliorare la viabilità.
L’azienda ABB ha sviluppato delle pensiline per bus elettrici che permettono di ricaricare ad ogni sosta il mezzo. Le fermate della durata media di 15 secondi permettono al bus elettrico di non doversi mai fermare per la ricarica.
Dunque, l’utilizzo di tecnologie di monitoraggio ed analisi hanno permesso un’azione di miglioramento per la viabilità ed i trasporti. Azioni analoghe sono state intraprese anche dalla città di Losanna.

Photo by Nadine Wuchenauer

Stoccolma, Svezia.

Città portuale, con un ingente traffico navale, ha visto azzerare l’impatto acustico e l’inquinamento dovuto alle navi che staziono nelle banchine. Elettrificando i porti si consente alle navi di approvvigionarsi tenendo spenti i loro generatori e motori inquinanti, sostenendo tutti i sistemi con la rete portuale.
Una delle innovazioni più interessanti è la temporizzazione in tempo reale dei semafori. Con appositi sensori in grado di analizzare l’entità del traffico urbano è possibile una gestione funzionale dei semafori, favorendo tra l’altro il trasporto pubblico. Qualora un bus pubblico sia in ritardo sulla tabella di marcia, ad esempio, il sistema di gestione andrà a regolare i semafori in modo tale da far recuperare il tempo perduto.
Efficiente anche la gestione dell’illuminazione pubblica, marciapiedi con sensori di movimento permetto di avere luce solo quando percepiscono pedoni.
Pe la questione rifiuti altra strategia molto smart: secchioni con sensori in grado di monitorare il riempimento degli stessi. In questo modo l’intervento dei netturbini avviene solo quando vi è estrema necessità. L’ottimizzazione è permessa ovviamente da secchi in grado di compattare rifiuti ed aumentare capienza, alimentati con fotovoltaico. Si è passati da una media di più di uno svuotamento al giorno a 4 alla settimana, diminuzione di circa il 50%.
Per finire, tempestività ed efficienza nel risolvere malfunzionamenti e disservizi. Da una semplice app si possono segnalare un cassonetto troppo pieno, un albero caduto, un muro imbrattato; tramite la geolocalizzazione l’amministrazione invierà in tempi record una squadra di manutentori sul posto.
Grazie a questi e molti altri progetti innovativi, nel 2019 la città ha ricevuto l’ambito riconoscimento da parte dello Smart City Expo World Congress.

Foto di David Harper da Pixabay

Bristol, UK.

Dopo essere stata incoronata nel 2015 del premio European Green Capitali Awards, Bristol si è trasformata nella capitale dell’Internet of Things.
Grazie al progetto “Hello lamp post” i cittadini possono comunicare con l’arredo urbano:

  • chiedere alla pensilina dell’autobus quali sono le tratte e gli orari dei bus;
  • chiedere ai semafori la situazione del traffico;
  • lasciare segnalazioni o suggerimenti.

Tutto ciò è permesso da una complessa rete in connessione 5G, unica in Europa. Vengono così controllate in tempo reale numerose telecamere con IA e filtri termici in grado di capire variazioni importanti nei corsi d’acqua ed intervenire per prevenire allagamenti, o anche variazioni significative nei boschi e nei giardini per la prevenzione di incendi.

Foto di Tapio Haaja da Pixabay

Helsinki, Finlandia.

I temi principali affrontati nei progetti di sviluppo della città sono: Open Data, Living Labs, crowdsourcing e rete internet. L’obiettivo di rendere i servizi più accessibili ai cittadini, a portata di smartphone, si è concretizzato con il Forum Virium Helsinki’s Smart Project Area. Si tratta di un connubio vincente pubblico-privato iniziato nel 2005 tra la città e numerose aziende nazionali e non come Nokia, Ibm, Siemens.
Helsinki è stata la prima città europea a lanciare progetti innovativi per il monitoraggio real time di parametri come il traffico e le temperature delle superfici urbane.
Nel 2009, ancora a testimoniare la precocità nella visione della città finlandese, si è introdotta una carta unica per i servizi ai cittadini che fa al tempo stesso da carta d’identità, ticket per mezzi pubblici e vaucher per il cibo. La stessa è stata sperimentata poi a Milano durante l’Expo 2015.

Immagine di bearfotos su Freepik

Barcellona, Spagna.

Se c’è un punto in comune tra tutte le smart cities è sicuramente il monitoraggio in tempo reale e l’utilizzo massivo di dati. Barcellona si posiziona un gradino sopra alle altre città elencate non per la quantità di dati, piuttosto per la qualità e sicurezza di utilizzo. Per il modello Barcelona Smart City vige l’idea centrale della sovranità tecnologica dei cittadini, dei dati come uno strumento di democrazia partecipata. Infatti, i cittadini hanno scelto spontaneamente di cedere al pubblico i propri dati ed hanno, in un connubio di intenti, fissato gli obiettivi prioritari:

  • edilizia residenziale popolare;
  • mobilità sostenibile ed efficiente;
  • aumento del verde pubblico;
  • transizione energetica;
  • acqua come bene comune.

Grazie alla piattaforma Decidim, comune, cittadini, associazioni, privati, pubblicano progetti innovativi e proposte per la città. Dopo un percorso di formazione ed informazione i cittadini possono valutare e votare i progetti che rispecchiamo di più le esigenze della città. Un esempio l’interessante soluzione per i rifiuti in alcune zone di Barcellona: i cassonetti non vengono mai svuotati, con un sistema di tubature pressurizzate si ha il trasporto verso le aree e gli impianti di riciclo e smaltimento.
Ad oggi la piattaforma Decidim è stata esporta in altre città spagnole e non solo: Helsinki, Pamplona, Waterloo, Nancy, Loiret, Ciudad de Mexico.
L’esempio di come le smart city possano essere non solo migliori servizi per i cittadini ma anche più democrazia.

SPUNTI UTILI

  • La sostenibilità del nostro sistema alimentare passe per l’adozione su larga scala di una tecnologia che è sempre stata vista come un tabù: l’ingegneria genetica;
  • Oltre a cambiare i modelli alimentari per renderli più sostenibili dovremo, nel prossimo futuro, rivoluzionare molti altri campi come l’edilizia abitativa e l’urbanistica;
  • Avete mai pensato ad un’auto che producesse cibo? E a birra ad impatto zero?
  • L’Italia può essere un esempio virtuoso nella produzione di energie rinnovabili. Sapevate che siamo tra i primi in Europa insieme all’Islanda per la geotermia?!
  • L’Italia può essere un esempio virtuoso nella produzione di bioplastiche.

Immagine di rawpixel.com su Freepik

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