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Come l’ingegneria genetica salverà la nostra alimentazione

Il nostro sistema alimentare è al collasso. I cambiamenti climatici e lo sviluppo di paesi emergenti ci costringerà ad una rivoluzione guidata dall'ingegneria genetica.

Nonostante i paesi occidentali continuino a mettere la testa sotto la sabbia, è evidente da anni come il nostro sistema alimentare sia insostenibile. Il cambiamento climatico e le relative alterazioni ambientali rendono la questione una emergenza assoluta.
Gli elementi da tenere in maggiore considerazione sono:

  • la riduzione della resa delle colture, a seguito di una ridotta disponibilità di risorse idriche;
  • la diffusione di malattie e parassiti per la crescente vulnerabilità delle colture in condizioni di siccità;
  • la riduzione della qualità delle colture, con conseguenti problematiche in termini di soddisfazione del fabbisogno alimentare e relativa scarsità di mercato;
  • la riduzione della biodiversità, con la compromissione dell’equilibrio degli ecosistemi naturali;
  • l’aumento dei prezzi degli alimenti con un impatto devastante sui ceti medio-bassi.

Da quando l’uomo si trasformò da raccoglitore ad agricoltore ha sempre messo in atto manipolazioni genetiche. La semplice selezione delle specie vegetali ha influenzato il corso della naturale evoluzione di tali organismi. Con lo sviluppo dell’ingegneria genetica si è portato ad un livello successivo ciò che l’uomo ha fatto prima inconsciamente e poi consapevolmente con dei lenti processi di adattamento. Si è assunta l’abilità di definire in modo estremamente preciso le proprietà desiderate dalle singole colture, andando oltre a ciò che era ottenibile da un semplice processo di selezione e incrocio di specie vegetali.

Il cambiamento, però, non è sempre accolto di buon grado, soprattutto se utilizza strumenti controintuitivi e difficilmente comprensibili. I primi OGM, organismi geneticamente modificati, hanno riscosso critiche evidenti anche a fronte di fake news e di una comunicazione scientifica scadente. Va precisato che ciò che rientrava nella categoria degli OGM non erano necessariamente organismi transgenici, cioè che possedevano materiale genetico di altre specie, soprattutto in Europa per a stringente legislazione adottata. E’ stato considerato un OGM anche quell’esemplare ottenuto con determinate tecniche di ingegneria genetica ma identico ad un organismo ottenibile con tecniche convenzionali di selezione.

Oggi il concetto chiave, visto l’evoluzione degli strumenti a disposizione, è cambiato profondamente. Non si parla più di OGM bensì di OGE, organismi geneticamente editati. In questi nuovi prodotti da laboratorio non viene apportato un cambiamento genetico considerevole, non viene inserito o tagliato alcun frammento consistente di DNA, come invece fatto nei maggiori prodotti OGM. Le nuove metodiche implementate dai genetisti permettono infatti di modificare il DNA già presente in modo puntuale o con minimi cambiamenti nella sequenza genetica. Si tratta di tutti cambiamenti potenzialmente possibili in natura per mera casualità. Il concetto alla base è che l’uomo ha rimosso la mera casualità, con tentativi di manipolazione prova e sbaglia, e il mero processo di osservazione e selezione.
Siamo oggi in grado di produrre, con cambiamenti minimi, qualità di alimenti che rispondono in modo estremamente efficace alle nuove esigenze ambientali. Si parla di colture che hanno bisogno di meno acqua, zero insetticidi e prodotti esogeni contro le malattie, meno spazio e rese maggiori e, soprattutto, un migliore apporto nutrizionale.
Si tratta di specie vegetali identiche a quelle già sfruttate dall’uomo, non c’è dunque il rischio di perdita di biodiversità.

L’Europa e soprattutto l’Italia, visto i ricordi distorti legati agli OGM, sono ancora lontane dall’accettare questa rivoluzione della genetica e dell’agricoltura. Questo ritardo ci porta a soffrire inutilmente gli effetti di una siccità e di un cambiamento estremo che in un futuro, non troppo lontano, ci obbligherà comunque a prendere delle scelte radicali e impopolari.
Il tempo scorre e porterà con sé inevitabilmente questi eccezionali prodotti della scienza, le paure innaturali mainstream ci porteranno solamente ad una inutile sofferenza sociale.

SPUNTI UTILI

  • A proposito di ingegneria genetica: conosciamo CRISPR, la tecnologia più potente disponibile nel settore, e le sue applicazioni;
  • Oltre a cambiare i modelli alimentari per renderli più sostenibili dovremo, nel prossimo futuro, rivoluzionare molti altri campi come l’edilizia abitativa, l’urbanistica, la produzione di energia;
  • Avete mai pensato ad un’auto che producesse cibo? E a birra ad impatto zero?
  • L’italia puà essere un esempio virtuoso nella produzione di bioplastiche;
  • Che ci piaccia o no le nostre città diventeranno sempre più smart, qualcuna prima di altre!

Foto di Nabajyoti Sarmah da Pixabay

Comparso su Agenzia Eventi

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